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TORINO ARCHITETTATA 12 storie tra passato, presente e forse... futuro

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Mila Leva Pistoi, Daniela Miron e Maria Luisa Rabarbaruti

f.to 21x19 cm - 208 pagine

ISBN 978-88-7889-234-7


Dalla prefazione di Diego Novelli
(...) Volevo sottolineare la sorpresa che ho avuto leggendo le pagine di questo libro scritto da Mila Leva Pistoi, elaborato in collaborazione con Daniela Miron e con Maria Luisa Rabarbaruti. Prima considerazione. E’ un libro singolare, ben scritto, accattivante, coinvolgente, che con le sue dodici storie di fantasia (oggi si direbbe fiction) conquista il cosiddetto lettore comune di racconti, di gialli, di novelle, di feuilletton a puntate (un tempo romanzi d’appendice tanto cari a Balzac, Hugo, Zola, ecc.). Leggendolo si riscopre, e in qualche caso si scopre, una Torino inedita, attraverso la stratificazione del tempo. Ma la singolarità di questa opera è data dal taglio divulgativo e contemporaneamente tecnico, con dovizia di informazioni urbanistiche, architettoniche, storiche. A tratti pare di leggere l’archivio del catasto, senza burocratese, oppure un libro di storia dell’arte. Mi sono tornate così alla mente le bellissime lezioni sulla architettura e l’urbanistica di Torino, fatte da Giovanni Astengo e Nello Renacco nella sede del Movimento di Comunità, di Adriano Olivetti, che frequentavo in gioventù sempre per curiosità, malgrado la diffidenza del PCI, il partito al quale ho sempre appartenuto sino al suo scioglimento. Leggere questo libro significa arricchirsi piacevolmente di tante cose che magari si sono viste tante volte, ma non sono mai state comprese nella loro specificità, nel loro valore storico, culturale, sociale. Non si tratta di un affastellamento di nozioni da immagazzinare nel cervello, tanto meno di una carrellata di nostalgia (valore passivo, se non negativo) bensì di una rinfrescata della memoria (valore positivo, attivo) che può servire per il presente e anche per il futuro della città. Se l’istruzione è obbligatoria, l’ignoranza è facoltativa.


Maria Luisa Leva Pistoi è nata a Torino e si è laureata in Filosofia, con specializzazione in Arte Medievale e Moderna, nel 1951. È storica, giornalista e critica d’arte, ha pubblicato numerosi articoli e saggi sulla storia dell’architettura dell’ industria e del territorio in Piemonte, con particolare attenzione al liberty a Torino. Ha collaborato con la Sovrintendenza ai Beni Ambientali ed Architettonici del Piemonte. Ha insegnato Storia dell’Arte all’Istituto d’Arte Aldo Passoni e ne ha retto la presidenza per 17 anni. Ha svolto attività di docenza alla Facoltà di Architettura di Torino ed alla Facoltà di Lettere di Genova.

Daniela Miron è nata a Moncalieri nel 1961 e si è laureata presso la Facoltà di Architettura di Torino con una tesi sul Rilievo Fotogrammetrico applicato alle decorazioni liberty di Torino. Dal 1991 opera alla Facoltà di Architettura di Torino come assistente e/o aiuto ai corsi di Disegno e Rilievo e come responsabile tecnico del laboratorio di Fotogrammetria del cisda . Ha svolto ruolo di docenza per la Provincia e la Regione Piemonte insegnando Fotogrammetria Architettonica. Ha scritto diversi articoli sul tema fotogrammetrico. Nel 1991 ha fondato l’unitr e Cambiano - Santena e l’ha presieduta e diretta per circa 10 anni.
Maria Luisa Rabarbaruti è nata a Torino nel 1939 e si è diplomata al Liceo Classico Vittorio Alfieri. Negli anni ’60 ha frequentato in Torino, la Scuola di Teatro “l’Officina” diretta dal regista Italo Alfaro, ed ha recitato con la compagnia di Tino Buazzelli e al Piccolo Teatro di Genova sotto la direzione di Luigi Squarzina. Nel 1969, sempre in qualità di attrice, ha preso parte a diverse produzioni radiofoniche, al centro di produzione di Torino della RAI. Nel 1970, ha proseguito come segretaria di produzione televisiva. Passata poi alla radio, ha svolto ruolo prima di assistente alla regia e, negli ultimi anni, di programmista regista.
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