La presente raccolta intende offrire ai cultori di Roma e del suo dialetto un panorama, il più ampio possibile, del misconosciuto e variegato mondo della Musa romanesca, partendo dagli autori anteriori al Belli per arrivare a quelli più rappresentativi dei nostri giorni. La sua realizzazione è motivata dall’esigenza, non più differibile, di proseguire ed aggiornare il lavoro iniziato da Ettore Veo nel 1927 e Francesco Possenti nel 1966.
Gianni Salaris
è un poeta, un informatico, un bibliofilo e un amante di Roma. È stato presidente del Centro Romanesco Trilussa. Probabilmente è proprio la combinazione alchemica di questi quattro elementi che gli ha consentito di realizzare questa ponderosa antologia dei poeti romaneschi. Di una tale opera si sentiva il bisogno: oltre quarant’anni sono passati dalle antologie di Francesco Possenti e, a parte l’ovvio aggiornamento cronologico dell’inventario degli autori, era necessario sentire una nuova voce sull’argomento.
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